Diabete e cuore

Scritto il 26/08/2025
da Young Community


A cura del Dr D. Accurso

Young Community ITACARE-P 

 

Introduzione            
Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata da glicemia persistente elevata, dovuta a ridotta produzione di insulina o a insulino-resistenza. Nelle fasi iniziali può essere silente, ma progressivamente provoca danni a cuore, reni, occhi e nervi.

 

Quali sono le tipologie di diabete?

Tipo 1: malattia autoimmune che distrugge le cellule produttrici di insulina; richiede terapia insulinica per tutta la vita.

Tipo 2: il più diffuso; caratterizzato da insulino-resistenza e associato a sovrappeso, sedentarietà e predisposizione genetica.

Gestazionale: insorge in gravidanza, con possibile conversione verso il tipo 2 anni dopo.

LADA (Latent Autoimmune Diabetes in Adults): forma autoimmune ad esordio lento in età adulta; spesso scambiata inizialmente per tipo 2.

MODY (Maturity Onset Diabetes of the Young): rara, di origine genetica, che insorge in età giovane e può rispondere a farmaci orali.

Altri tipi: forme secondarie a malattie endocrine, farmaci o malattie genetiche rare.

 

Come si fa diagnosi?

Glicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl

Curva glicemica (OGTT) ≥ 200 mg/dl dopo 2 ore

Emoglobina glicata (HbA1c) ≥ 6,5%

Quando prestare attenzione?

Sintomi: sete intensa, minzione frequente, stanchezza, perdita di peso, visione sfocata, ferite lente a guarire.

Fattori di rischio: familiarità, eccesso di peso, vita sedentaria, ipertensione, dislipidemia e diabete in gravidanza.

Come prevenirlo?

Alimentazione sana: privilegiando frutta, verdura, cereali integrali e legumi; limitando zuccheri semplici e grassi saturi.

Perdita di peso: riduzioni anche modeste (5-10% del peso) migliorano la sensibilità all’insulina.

Attività fisica: almeno 150 min/settimana di esercizio moderato (es. camminata veloce, bici o nuoto).

Controllo metabolico: misurazione regolare di glicemia, pressione arteriosa, colesterolo LDL, funzioni renali.

Smettere di fumare: riduce drasticamente il rischio cardiovascolare.

Limitare l’alcol: massimo 2 unità al giorno per l'uomo e 1 unità per la donna (unità= 1 bicchiere di vino, 1 lattina di birra o 1 shot superalcolico) aiuta nel controllo glicemico.

Gestione dello stress: mindfulness e meditazione aiutano a stabilizzare i parametri glicemici.

Cura dei piedi: prevenire ulcere e infezioni grazie a ispezioni quotidiane e buona igiene.

 

Quali sono le terapia disponibili?

Tipo 1: insulina.

Tipo 2: terapia sequenziale (dieta e stile di vita, farmaci orali); a seguire, farmaci iniettabili (es. GLP‑1 agonisti).
Le linee guida raccomandano farmaci con comprovata efficacia cardiovascolare e renale: SGLT2‑inibitori e agonisti del recettore GLP‑1, utili anche con funzione renale ridotta.

 

Quali sono le complicanze a lungo termine senza trattamento adeguato?

Cardiopatiche: infarto, angina, insufficienza cardiaca, soprattutto nelle donne con diabete

Cerebrovascolari: ictus e ischemie transitorie.

Nefropatia diabetica: può evolvere in insufficienza renale terminale

Retinopatia: rischio di cecità.

Neuropatia periferica e autonomica: con danni ai piedi, prossimi a infezioni e amputazioni.

Malattie vascolari periferiche e ulcere: spesso sottovalutate, ma con alto rischio di complicanze.

 

Come gestire la situazione?

Un approccio multidisciplinare — diabetologo, cardiologo, nefrologo, nutrizionista, podologo,oculista — favorisce una gestione complessiva, migliorando aderenza, qualità e aspettativa di vita.


Un intervento precoce con stile di vita modificato, controlli regolari e terapia adeguata (inclusi farmaci con protezione cardiorenale) è fondamentale per prevenire le complicanze del diabete. Approcci integrati e cure personalizzate sono essenziali per mitigare la "minaccia silenziosa" del diabete.

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