Il 21 luglio è mancata improvvisamente, a 76 anni, la Prof. Anna Maria Zotti, una delle figure-chiave della Riabilitazione Cardiologica e non solo.
Anna Maria è stata tra le prime laureate in Psicologia a Padova e iniziò la sua carriera quando in Italia la psicologia era pressoché sconosciuta alle persone comuni, materia elitaria per intellettuali.
Negli ospedali certo non lavoravano psicologi e i Servizi di Psicologia non si profilavano come possibili nemmeno nella fantasia degli psicologi stessi.
Lei, grazie al Prof. Salvatore Maugeri che ne aveva intuito il talento, riuscì ad aprire il primo Servizio di Psicologia diretto da una figura con laurea in Psicologia e non in Medicina, favorendo l’esistenza di altri; formò psicologi, terapeuti e ricercatori; ideò e progettò metodi di lavoro innovativi; cercò di difendere la professione in Regione e di darle dignità; volle la prima scuola di specializzazione post-universitaria in Psicologia della Salute, unica nella sua metodologia. In particolare, collaborò con medici di varie specialità riabilitative dimostrando come, a partire da punti di vista differenti, la ricerca e la clinica potessero raggiungere standard elevati.
La Riabilitazione Cardiologica fu sicuramente il suo primo amore, in un momento storico in cui al centro della cura veniva posto il coinvolgimento del paziente e addirittura dei famigliari.
Ricerca e cura riguardo i fattori di rischio comportamentali, gli aspetti emozionali, la gestione dello stress, l’autoefficacia, la motivazione al cambiamento, l’aderenza alle prescrizioni, la preparazione e la gestione emotiva di un intervento cardiochirurgico e/della necessità di un device costituiscono oggi la routine in un reparto di Riabilitazione Cardiologica: ma tutto ciò si è sviluppato grazie ad Anna Maria, senza protagonismo né rumore.
Anna Maria Zotti è stata una delle figure fondanti della Riabilitazione Cardiologica, una figura che ha fatto la differenza.