Alcune cardiomiopatie hanno una componente genetica, cioè possono essere trasmesse in famiglia. In questi casi, anche parenti senza sintomi possono avere alterazioni strutturali o funzionali del cuore che è bene scoprire precocemente.
Quando il cardiologo sospetta una forma ereditaria, può consigliare un test genetico e una valutazione cardiologica per i familiari di primo grado (genitori, fratelli, figli). Questo non è un obbligo, ma può aiutare a prevenire complicazioni gravi, come aritmie o scompenso cardiaco.
La gestione delle cardiomiopatie ereditarie è complessa e richiede un approccio multidisciplinare, che deve sempre essere guidato da uno specialista. Mai fare test genetici in autonomia o affidarsi a servizi non controllati: è fondamentale seguire un percorso medico tutelato e sicuro.