Quando il respiro si fa corto

Sentire il fiato corto, o "affanno", può essere un segnale da non ignorare, soprattutto se compare durante attività leggere, a riposo o senza un motivo apparente. L’affanno può indicare che il cuore o i polmoni non stanno lavorando in modo efficiente, oppure può essere legato ad ansia o a condizioni momentanee.

Sforzi lievi e difficoltà respiratoria

Se attività quotidiane come salire pochi gradini, vestirsi o camminare lentamente provocano affanno, è bene considerarlo un campanello d’allarme. In un cuore sano, questi sforzi non dovrebbero causare difficoltà respiratoria.

Affanno notturno: un segnale da non ignorare

Sentirsi affannati di notte, svegliarsi con la sensazione di mancanza d’aria o dover dormire con più cuscini per respirare meglio può essere un sintomo legato al cuore. In particolare, può indicare una difficoltà del cuore a gestire i liquidi durante il riposo.

Respiro e posizione: cosa osservare

In alcuni casi, il respiro cambia a seconda della posizione del corpo. Se si prova sollievo stando seduti rispetto a quando si è sdraiati, oppure se ci si sente affannati appena ci si corica, può essere un segnale di difficoltà del cuore a gestire il ritorno venoso e la pressione nei polmoni.

Dispnea e gonfiore: un binomio da controllare

Quando la mancanza di respiro si accompagna a gonfiore delle caviglie, aumento di peso improvviso o senso di pesantezza all’addome, potrebbe trattarsi di ritenzione di liquidi, un segno tipico dello scompenso cardiaco.

Diario dei sintomi: utile per il medico

Tenere un diario dei sintomi è un aiuto concreto per il paziente e per il cardiologo. Annotare quando compare l’affanno, in quali circostanze, quanto dura, con quali altri segnali si accompagna permette al medico di avere un quadro più chiaro e di indirizzare gli esami con maggiore precisione.