Il cuore e le emozioni: un legame stretto

Le emozioni influenzano profondamente il nostro cuore. Ansia, stress, paura, rabbia o tristezza possono modificare il battito cardiaco, aumentare la pressione e rendere il cuore più “sensibile” agli sforzi. Non a caso, si parla di “cuore spezzato” anche in medicina, riferendosi alla sindrome di Takotsubo.

La paura di ricadere

Dopo un infarto, un’aritmia o un intervento, molti pazienti vivono con la costante paura che “possa succedere di nuovo”. Questa ansia può limitare i movimenti, influenzare il sonno, peggiorare la qualità della vita e scoraggiare dal fare anche piccole attività.

Tristezza e depressione: cosa fare

Dopo un evento cardiaco, è frequente sperimentare sentimenti di tristezza, demotivazione o perdita di interesse per le attività quotidiane. A volte si tratta di una fase transitoria, ma in altri casi può evolvere in una vera depressione, che ha bisogno di essere riconosciuta e trattata.

Tornare a credere in sé stessi

Una delle sfide più grandi per chi affronta una malattia cardiaca è ricostruire la propria autostima. Dopo un evento acuto, molti pazienti si sentono fragili, “guasti” o incapaci di tornare alla vita di prima.

Quando chiedere aiuto psicologico

Chiedere aiuto a uno psicologo non è un segno di debolezza, ma un gesto di responsabilità verso sé stessi. Non serve aspettare di “stare male davvero”: anche il solo desiderio di parlare con qualcuno di esperto è già una buona ragione.